Il marchio collettivo è quel segno che, diverso dalle indicazioni e dalle denominazioni di origine, è destinato a garantire la natura, la qualità di determinati prodotti o servizi. Per questo si parla anche di marchio di garanzia o di certificazione.

Poiché il marchio collettivo ha un preciso scopo di garanzia, acquista una portata significativa per la regola che ne disciplina il suo utilizzo. Per tale motivo, alla domanda di registrazione del marchio collettivo, dovrà essere allegato il regolamento che fissa le norme sull’uso dello stesso.

Il titolare della domanda di registrazione, che non opera un’attività di impresa in proprio ma concede in uso il marchio, sarà il soggetto che stabilirà gli standard qualitativi e che opererà i controlli sui produttori e commercianti che utilizzeranno il marchio osservando il regolamento.

Il marchio collettivo può essere registrato sia da soggetti pubblici che privati.

Il rapporto fra i produttori o commercianti, che intendono utilizzare il marchio collettivo, e il titolare dello stesso, è disciplinato dal Regolamento, nel quale sono riportate le norme riguardanti le qualità del prodotto o del servizio. In particolare la zona geografica di provenienza del prodotto, le materie prime, i procedimenti produttivi e gli standard qualitativi da ottenere.

Nel regolamento dovranno inoltre essere previste le norme sui controlli, che il titolare del marchio dovrà effettuare per assicurarsi che il regolamento venga rispettato, e sulle sanzioni in caso di inosservanza delle regole da parte degli utilizzatori.

Qualora il titolare del marchio collettivo ometta il controllo sugli utilizzatori, questo può costituire un presupposto per la decadenza del marchio.

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